Tempo fa lessi un libro che si intitola “How to own the world”, come possedere il mondo. Il suo autore è Andrew Craig, un ex banker di Credit Suisse, UBS e Dresdner Kleinwort che oggi si occupa di finanza personale.
“Possedere il mondo” significa, in termini pratici, costruire un portafoglio diversificato a livello globale, che includa diverse classi di attivi: azioni, obbligazioni, materie prime, immobili, e talvolta investimenti alternativi. La diversificazione è essenziale per ridurre il rischio e sfruttare le opportunità offerte da economie e settori diversi.
L’autore insiste sulla necessità di pensare globalmente. Molti investitori si concentrano esclusivamente sui mercati del loro paese, il che li espone a rischi specifici e li priva di opportunità di crescita internazionali. O, il che forse è anche peggio, si affidano a banche e case d’investimento che sono guidate dal profitto – il loro profitto – e guidano il cliente alla sottoscrizione di portafogli sbilanciati, rischiosi e gravati da costi elevati.
Craig sostiene invece che, sostenuto un certo periodo di educazione finanziaria, sia possibile per tutti Investire in autonomia e a livello globale, beneficiando della diversificazione e della crescita continua che le economie globali generano ogni anno.
Il cammino di una vita
Secondo l’approccio di Craig, chiunque, con la giusta mentalità e conoscenza, può possedere “il mondo” in senso finanziario, cioè costruire un portafoglio ben diversificato e resiliente e per questa via, vivere una vita consapevole e libera dal bisogno e dalle paure legate al denaro.
“We live in financial times” è il payoff del Financial Times: e, a ben guardare, il mondo della finanza permea tutti i settori del vivere contemporaneo in maniere a volte sottili e difficilmente comprensibili. Comprendere i cicli economici, i tassi d’interesse o i movimenti delle valute non serve solo per investire meglio, ma anche per interpretare fenomeni sociali e politici che incidono profondamente sulla vita quotidiana. La finanza, in questo senso, diventa una lente attraverso cui leggere il mondo, fornendo strumenti per prendere decisioni consapevoli, non solo come investitori, ma anche come cittadini, o come semplici persone intelligenti e curiose del… mondo.
Anche la costruzione di un portafoglio di investimenti può essere vista come un viaggio di matrice innanzitutto culturale e che si sviluppa nel corso della vita. Non è un obiettivo da raggiungere rapidamente, ma un processo continuo di apprendimento, riflessione e azione. Questo approccio di lungo termine riflette il messaggio di Craig: investire non significa speculare o cercare guadagni immediati, ma costruire un futuro finanziario stabile e resiliente.
Un portafoglio ben strutturato non rappresenta solo uno strumento per generare reddito, ma anche una fonte di sicurezza e libertà. La libertà dal bisogno economico, che Craig descrive come uno degli obiettivi principali dell’investimento, consente di vivere una vita più serena, concentrandosi su ciò che conta davvero: famiglia, passioni, realizzazione personale.
Il test di maturità finanziaria
Ognuno di noi, a qualsiasi livello, deve dominare le proprie finanze, e non esserne dominato. Provate questo rapido test:
- sulla base del mio reddito, riesco a mettere da parte delle somme da risparmiare e, se mai, investire?
- oppure mi ritrovo, mese dopo mese, a rincorrere spese e costi generati da un tenore di vita, appunto, fuori controllo?
Se la risposta a questa domanda – che, si badi bene, può essere “b” a vari livelli di reddito – ci colloca nella zona di non maturità, è proprio il momento di intervenire. Innanzitutto, sul ribilanciamento delle proprie entrate ed uscite, sulla base di liste di priorità (abitazione, istruzione e sport, viaggi e acquisti voluttuari, etc).
Come step successivo, nel momento in cui questo intervento libera risorse, l’approccio deve essere fondato su tre pilastri:
- Investire regolarmente: Anche piccole somme investite regolarmente, grazie all’effetto del compounding (interesse composto), possono generare grandi risultati nel lungo termine.
- Diversificare globalmente: Un portafoglio ben bilanciato dovrebbe includere esposizioni a varie classi di attivi a livello globale.
- Adottare una mentalità a lungo termine: Craig insiste sull’importanza di evitare speculazioni a breve termine e di concentrarsi su una strategia di lungo respiro.
Il portafoglio-mondo
Nel suo libro, Andrew Craig propone un portafoglio ideale costruito su una solida diversificazione globale, che riduca i rischi e massimizzi le opportunità di rendimento. Il suo approccio è orientato alla semplicità e all’efficienza, rendendo la gestione accessibile anche ai non esperti. Secondo Craig, un portafoglio ideale dovrebbe includere:
Azioni globali: L’investimento in azioni di aziende di tutto il mondo, preferibilmente attraverso ETF o fondi indicizzati a basso costo, consente di beneficiare della crescita economica globale e di settori innovativi come la tecnologia e le energie rinnovabili.
Obbligazioni di qualità: Per bilanciare il rischio delle azioni, Craig suggerisce di includere obbligazioni sovrane e societarie, che offrano stabilità e protezione in caso di volatilità dei mercati.
Materie prime, in particolare oro: L’oro, visto come “assicurazione” contro l’inflazione e le crisi economiche, occupa un ruolo centrale nel portafoglio ideale di Craig. Le materie prime in generale aiutano a diversificare ulteriormente.
Immobili: Investire direttamente in immobili o tramite REIT (Real Estate Investment Trusts) offre un’esposizione a un settore storicamente stabile e una fonte potenziale di reddito passivo.
Liquidità e investimenti alternativi: Una quota di liquidità per gestire emergenze o cogliere opportunità di mercato, oltre a eventuali investimenti in settori non tradizionali, come private equity o cripto, ma solo in misura contenuta.
Craig sottolinea che la chiave di un portafoglio ideale non è tanto l’esatto mix di asset, quanto l’adozione di una strategia disciplinata, con contributi regolari, una mentalità di lungo termine e la capacità di ribilanciare periodicamente per mantenere l’equilibrio tra rischio e rendimento.
Un punto chiave della gestione di portafoglio è, inoltre, che non bisogna cercare di “battere il mercato” o lanciarsi a fare previsioni. Prevedere il futuro è impossibile. Al contrario, l’approccio migliore è quello di partecipare ai mercati globali con un portafoglio diversificato e lasciare che il tempo faccia il suo lavoro.
Coniugare cultura e pratica
La forza del concetto di educazione finanziaria come “cammino di una vita” sta proprio nella capacità di coniugare due dimensioni apparentemente separate:
Culturale: La finanza diventa una chiave per leggere il mondo, aiutando a comprendere fenomeni complessi come la globalizzazione, le disuguaglianze economiche o le dinamiche geopolitiche.
Pratica: La conoscenza finanziaria diventa uno strumento concreto per prendere decisioni migliori, proteggere il proprio patrimonio e costruire una vita libera dal bisogno economico.
Un viaggio personale
Non importa quale sia il tuo punto di partenza: il viaggio verso una maggiore consapevolezza finanziaria è alla portata di tutti. Inizia con piccoli passi, investi nel tuo apprendimento, e costruisci un portafoglio che rifletta i tuoi valori e le tue ambizioni. Come sottolinea Andrew Craig, possedere il mondo non è solo un obiettivo finanziario, ma una filosofia di vita che unisce autonomia, sicurezza e consapevolezza.