Debutta l’ETF senza i Magnifici 7

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  • Ultima modifica dell'articolo:27 Novembre 2024
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Negli ultimi 12 mesi, l’indice S&P 500, che contiene le prime 500 aziende USA per capitalizzazione, e uno dei principali barometri del mercato azionario globale, è passato da 4.500 a quasi 6.000 punti. Questo rally ha catturato l’attenzione degli investitori, alimentando l’entusiasmo sui mercati finanziari. Tuttavia, dietro a questa crescita si cela una realtà che merita di essere analizzata: gran parte dell’aumento è attribuibile a sette colossi della tecnologia e dell’innovazione, noti come i “Magnifici 7”.

Queste aziende – Nvidia, Microsoft, Meta, Amazon, Alphabet, Apple e Tesla – hanno beneficiato di una crescita impressionante delle loro valutazioni, portando con sé una serie di rischi per gli investitori, che cominciano a chiedersi se le loro valutazioni corrispondano a concrete prospettive di crescita futura dei flussi di cassa.

Chi sono i “Magnifici 7” e perché dominano il mercato?

I “Magnifici 7” rappresentano alcune delle aziende più innovative e influenti al mondo. Ecco una panoramica:

Nvidia: Leader nei chip per l’intelligenza artificiale (AI), la grafica e il calcolo ad alte prestazioni.

Microsoft e Alphabet: Protagonisti dell’AI generativa e del cloud computing.

Apple: Icona globale nell’hardware tecnologico, con un ecosistema software in continua espansione.

Amazon: Dominatrice dell’e-commerce e del cloud computing.

Meta: Pioniera del metaverso e dei social media.

Tesla: Riferimento per la rivoluzione dei veicoli elettrici.

Ognuna di queste aziende ha una fortissima storia di crescita passata e di prospettive future. Ad esempio, le ipotesi di crescita di Nvidia si basano su prospettive di diffusione dell’utilizzo profittevole dell’AI in tutti i campi dell’economia; mentre una gran parte delle prospettive di Tesla, leader delle auto elettriche, riguardano il nascente business dei robo-taxi e dei robot antropomorfi Optimus guidati dall’AI e chiamati a svolgere lavori faticosi in un numero vastissimo di impieghi.

Ognuna di queste mega-imprese sostiene una visione rivoluzionaria e dirompente del futuro della vita economica, ed il mercato ne riconosce le aspettative.

Siamo in una fase di bolla?

Anche se i Magnifici 7 – a differenza delle aziende della bolla Dot.com del 1999 – generano tutte ricavi e utili molto sostenuti, c’è qualcuno che comincia a chiedersi se non siano ormai davvero sopravvalutate e guidate da aspettative esagerate di “mondi futuri possibili” che poi all’atto pratico si rivelano sempre diversi – e ridimensionati – rispetto ai piani.

L’indice S&P 500 è effettivamente cresciuto molto sul traino dei M7, che oggi rappresentano più di un terzo del suo valore, e vi sono indicazioni di chiara sopravvalutazione:

1. Multipli di valutazione elevati: Aziende come Nvidia e Tesla scambiano a rapporti prezzo/utili (P/E) molto superiori alla media storica. Questo rende i loro titoli vulnerabili a correzioni quando le aspettative non vengono soddisfatte.

2.Concentrazione del rischio: I “Magnifici 7” rappresentano oltre il 34% della capitalizzazione dell’S&P 500. Se queste aziende dovessero subire una brusca frenata, l’intero indice ne risentirebbe.

3.Effetto domino sugli ETF: Gli ETF che replicano l’S&P 500 sono fortemente esposti a queste aziende, rendendo gli investitori più vulnerabili alle loro oscillazioni.

L’indice S&P 500 è abbastanza diversificato?

Molti investitori scelgono ETF o fondi indicizzati per diversificare i loro portafogli, ma con l’attuale sovrappeso dei Magnifici 7, la diversificazione potrebbe essere solo apparente. Quando un ristretto numero di aziende domina l’indice, il rischio di concentrazione aumenta, riducendo l’efficacia della strategia di investimento passiva.

Un esempio pratico: se uno dei Magnifici 7 dovesse affrontare un crollo significativo (ad esempio, per risultati trimestrali deludenti), molto probabilmente vi sarebbero degli effetti negativi anche per gli altri, e gli ETF collegati all’S&P 500 vedrebbero un impatto proporzionale.

Arriva l’ETF senza M7

Per risolvere questo problema di sovraesposizione ai M7, arriva oggi un ETF che contiene tutte le aziende del S&P500 ma non i Magnifici 7.

Il Defiance Large Cap Ex-Magnificent Seven ETF (XMAG) è un fondo negoziato in borsa in continuo lanciato da Defiance ETFs il 22 ottobre 2024. Questo ETF offre agli investitori un’esposizione all’S&P 500 escludendo proprio le sette principali aziende tecnologiche di cui sopra.

XMAG replica l’indice BITA US 500 ex Magnificent 7, che include le 500 maggiori società quotate negli Stati Uniti, escludendo specificamente le sette aziende menzionate. L’indice è ponderato in base alla capitalizzazione di mercato flottante e viene ribilanciato trimestralmente.

Questo ETF è stato creato per affrontare le preoccupazioni degli investitori riguardo all’elevata concentrazione di portafoglio nelle megacap della tecnologia, offrendo un’opzione più diversificata nel panorama delle large cap statunitensi. Con un rapporto di spesa dello 0,35%, XMAG mira a fornire un equilibrio tra esposizione al mercato e gestione del rischio di concentrazione.

La morale è sempre quella: diversificare

La concentrazione del mercato attorno ai Magnifici 7 evidenzia una lezione cruciale per ogni investitore: l’importanza della diversificazione. Sebbene queste aziende siano innovatrici straordinarie, il loro peso eccessivo nei portafogli può aumentare i rischi, soprattutto in caso di correzioni. L’ETF senza i M7 rappresenta la risposta all’esigenza di un mondo senza eccessi.

Tuttavia, è essenziale ricordare che non esiste un investimento privo di rischi. La diversificazione non è solo una regola di buon senso: è un principio fondamentale per costruire un portafoglio resiliente e in grado di affrontare le sfide di mercati sempre più complessi. Guardare oltre l’euforia di breve termine, mantenendo una visione strategica di lungo periodo, è la chiave per proteggere e far crescere il proprio capitale nel tempo.

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